Home

Opere recenti

Eventi

Photogallery

Contatti

Privacy

News

 

 

Cosimo Strazzeri

Interventi Critici

 

La "metapittura" di Lello Zito tra figurazione e astrattismo

Molfetta - Fino al 9 dicembre è possibile ammirare presso lo "Studio 4 Art Gallery" di Molfetta alcuni dipinti di Lello Zito, pittore di origine napoletana che all'attività artistica ha affiancato, sin dal 1967, quella di docente di Discipline Pittoriche. Le opere esposte ci offrono una panoramica significativa delle tematiche e delle tecniche espressive proprie del maestro napoletano, permettendoci quindi di cogliere la complessità e la ricchezza di implicazioni culturali della sua ricerca estetica.
Lello Zito è il classico pittore che ama dipingere "en plein air", accogliendo le suggestioni e le modulazioni emotive che gli vengono suggerite da paesaggi ampi e solenni, resi sulla tela tramite la stesura di lunghe e ondulate linee di colore che si fondono le une nell'altre, secondo la classica tecnica dello "sfumato", tanto egregiamente studiata dai pittori veneti del Quattrocento e da Leonardo. Protagonista assoluta di questi quadri è la Natura, la cui maestà si impone da sola ("Modulazione", "La sorgente"), in contrasto con la piccolezza e l'insignificanza delle costruzioni umane ("La casa in collina"), o come sfondo sul quale si stagliano gli strumenti di cui il pittore si è servito per realizzare il medesimo quadro. In quest'ultimo caso si può parlare di "meta-pittura", cioè di una pittura che ha se stessa come soggetto e rivela il suo farsi (e quindi il suo essere, in definitiva, illusione) tramite la messa in mostra del processo di creazione, di cui restano tracce evidenti negli oggetti (i pennelli, i tubetti dei colori, una spatola, una tavolozza).
Squarciato il velo dell'illusione, la superficie della tela si manifesta in tutta la sua nudità di supporto per il vagheggiamento di atmosfere pure e incontaminate, di epoche lontane non ancora caratterizzate dalla lacerante scissione fichtiana tra Io e Natura: questa malinconia, oserei dire questa "Sehnsucht" da romantico in ritardo, si rivela sia in certe atmosfere brumose sospese su esili e serpeggianti corsi d'acqua o su estesi acquitrini, sia nell'incresparsi dei cieli alla luce calda del tramonto. Il paesaggio, quindi, secondo le migliori tradizioni della pittura figurativa moderna, diventa stato d'animo, rivelazione del pittore a se stesso, espressione della sua insoddisfazione e della sua inesausta ansia di vivere in una dimensione ideale.
Quest'ansia di Assoluto trova infine requie nella rappresentazione degli oggetti, posti entro limiti concreti e definiti. Rispetto alle nature morte "en plein air", si tratta di dipinti il cui potere evocativo è affidato alla scelta degli oggetti e alla sintassi compositiva che li mette in relazione, rivelando misteriose corrispondenze. Nel dipinto "Appartenenza", ad esempio, quale sorprendente intuizione della realtà vuole suggerirci l'accostamento tra un fornellino elettrico, una tovaglia stropicciata e dei fiori gualciti? La solitudine di uno scapolo, intento a contemplare la ruvida superficie della parete, oppure il soffocare dell'illusione, stretta tra gli angusti limiti del quotidiano? È a questo punto che la visione neoromantica della realtà trascolora insensibilmente nel simbolo e la figurazione si dissolve nell'astrazione: cos'altro è, se non uno splendido quadro astratto, il muro che occupa gran parte di "Fuori posto", in cui gli oggetti lasciati in disordine sul tavolo dialogano cromaticamente con lo sfondo, quasi a voler suggerire che l'essenza della pittura è nel colore? Altre volte gli oggetti dipinti vengono fatti interagire con gli strumenti e i colori che sono serviti a dipingerli (ad esempio una mela e il pastello che è servito per disegnarla) oppure hanno la funzione di evocare struggenti sensazioni crepuscolari (è questo il caso dei numerosi quadri in cui tende o carte da parati dipinte con singolare maestria, giocattoli e orsetti di pelouche, nastri che si svolgono nell'atmosfera intatta e immobile creano, tramite il sapiente dosaggio della luce, delle complesse ed affascinanti atmosfere).
Sensibilità e non comune padronanza della tecnica pittorica, complessità culturale e originalità tematica caratterizzano quindi l'arte di Lello Zito, un artista interessante e raffinato che merita senz'altro l'attenzione del pubblico e della critica.

Apparso sul Quotidiano di Bari, Anno XVII, n.282 del 06/12/2001
Copyright Cosimo Strazzeri, Dicembre 2001

 

 

 

 

 

Interventi critici:

 

 

Rosario Pinto

 

Angelo Calabrese

 

Salvatore De Rosa

 

Giorgio Seveso

 

Cosimo Strazzeri

 

 Vico 2° Rota - 80067 Sorrento (NA) -  Cellulare 338/2820331 - info@lellozito.it